09/22/2024


ro e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata.in English, Italian Questo studio è finalizzato a valutare i benefici dell’uso sistematico del modello epatico ex vivo e della tomografia computerizzata per la programmazione delle resezioni laparoscopiche di fegato nel suino eseguite dagli specializzandi programma dedicato alla formazione. Trenta specializzandi in chirurgia generale, facenti parte di un programma di formazione sono stati divisi in due gruppi il primo che ha eseguito resezioni laparoscopiche del fegato senza fase di pianificazione e il secondo che ha sistematicamente utilizzato un tutorial interattivo per stabilire la strategia per la resezione da eseguire, seguito dalla dissezione epatica da banco, e poi la stessa resezione su un modello suino ex vivo. Successivamente sono state eseguite procedure laparoscopiche su venti suini domestici anestetizzati. Tutte le squadre hanno completato con successo la procedura, senza dover convertire a laparotomia e senza l’intervento dei tutors. Il secondo gruppo è stato più veloce del primo gruppo su resezioni minori e maggiori (p = 0,0001). La perdita di sangue è risultata significativamente minore nel secondo gruppo (p = 0,005). I residenti hanno superato le nostre aspettative per quanto riguarda il tempo di intervento, la perdita di sangue e le conversioni a laparatomia, convalidando il nostro programma di formazione. https://www.selleckchem.com/products/oprozomib-onx-0912.html Il programma è stato aggiornato passo-passo puntando all’ideale, alla fine della fase 2b (esplorazione), quando i residenti concretizzano i benefici di questo modello. La riduzione della perdita di sangue e della perdita di parenchima funzionale dimostra l’utilità di una fase di riscaldamento. CONCLUSIONE la curva di apprendimento, aggiungendo i contributi dell’imaging anatomici al protocollo base consente una maggiore chiarezza prima dell’esecuzione delle resezioni laparoscopiche del fegato e migliora il nostro protocollo “passo dopo passo”.in English, Italian L’emosuccus pancreatico – o wirsugorragia - è una rara condizione clinica, definita come sanguinamento da un’arteria del pancreas o da una lesione sul pancreas nel dotto pancreatico. L’intensità del sanguinamento può variare da sanguinamento occulto a sanguinamento acuto massiccio potenzialmente letale. In questo articolo, presentiamo il caso di un uomo di 68 anni che presentava ricorrenti sintomi di sanguinamento del tratto digestivo superiore e dolore addominale. L’endoscopia ha localizzato l’emorragia dall’ampulla vateri, l’esame angio- TC ha rivelato la presenza di un aneurisma dell’arteria splenica adiacente al dotto pancreatico. Spenectomia e pancreatectomia subtotale sono state eseguite sul paziente ed il paziente è stato dimesso guarito. L’emosuccus pancreatico deve essere tenuto presente nei pazienti con anamnesi di pancreatite e aneurisma peripancreatico e sanguinamento del tratto gastrointestinale superiore. La diagnosi precoce e il trattamento dell’HP sono salvavita. In questo studio, abbiamo sottolineato i sintomi di base e i risultati clinici, insieme ai metodi di diagnosi e trattamento del HP.in English, Italian INTRODUZIONE Il rapporto costo-efficacia dell’emicolectomia destra laparoscopica è tuttora oggetto di dibattito, ed un’analisi della letteratura attuale non consente di trarre conclusioni certe. Il nostro studio ha l’obiettivo di comparare i costi clinici diretti ed indiretti dell’emicolectomia destra laparoscopica mediante due tipologie di anastomosi anastomosi extracorporea (Extra Corporeal Anastomosis) ed anastomosi intracorporea (Intra Corporeal Anastomosis). MATERIALI E METODI Retrospettivamente, dal Gennaio 2016 ad Aprile 2018, sono stati valutati tutti i pazienti sottoposti ad emicolectomia destra laparoscopica con anastomosi intracorporea ed extracorporea. In base al tipo di anastomosi utilizzata i pazienti sono stati divisi in due gruppi gruppo ECA e gruppo ICA. RESULTS Trenta ECA e venti-nove ICA sono stati inclusi nello studio. Il tempo operatorio è risultato significativamente più lungo nel gruppo ICA rispetto al gruppo ECA (p less then 0.001). Non ci sono state significative dultando in una non-inferiorità dell’una o dell’altro tecnica.in English, Italian Sono rare le segnalazioni di carcinomi neuroendocrini localizzati in aree extrapolmonari, e al di fuori del tratto gastroenterico. Quelli della vescica rappresentano una delle neoplasie maligne a prognosi cattiva, a causa della prevedibile rapida metastatizzazione. D’altra parte i tumori neuroendocrini della vescica rappresentano meno del 1% di tutti i carcinomi vescicale. In questo studio presentiamo due casi rari, l’associazione di un tumore neuroendocrine a piccolo cellule con un carcinoma uroteliale di alto grado, ed un carcinoma neuroendocrine a grosse cellule, diagnosticati presso il Practice Hospital Pathology Clinic della Çanakkale Onsekiz Mart University tra novembre 2016 e gennaio 2017.in English, Italian Con questo studio sperimentale abbiamo indagato le conseguenze della legatura del dotto biliare comune (CBD) sulle cellule epatiche e sull’ultrastruttura renale mediante microscopia elettronica e determinare anche gli effetti dopo liberazione del dotto per slegatura, al fine di chiarire i meccanismi di insufficienza renale comunemente osservati nella malattia epatica colestatica . Lo studio è stato condotto su 53 ratti albini Wistar divisi in 4 sottogruppi. Nel gruppo di confronto (sham) si è proceduto alla semplice laparotomia. Dopo preparazione del dotto biliare comune di tutti i ratti dei quattro gruppi, e legatura del dotto a livello del terzo distale, otto ratti in ciascun gruppo sono stati sacrificati in 3^, 7^, 10^ e 14^ giornata dall’intervento, prelevando campioni di sangue per dosare i ivelli sierici di ALP e bilirubina, e campioni di tessuto epatico e renale per la valutazione istologica. In quattro ratti di ciascun gruppo il dotto biliare comune è stato slacciato alle stesse scdi, ispessimento della membrana basale e del mesengio, e dopo la liberazione del dotto sono stati osservati cristalli mitocondriali nel tessuto renale come nel fegato. Il danno nel gruppo III e nel gruppo IV è risultato aumentato parallelamente al prolungamento dell’ittero e dopo la slegatura un danno persistente con cristalli mitocondriali. İn conclusione i cambiamenti ultrastrutturali del tessuto epatico del ratto in condizione di ittero ostruttivo possono essere reversibili dopo ripristino del drenaggiobiliare. D’altra parte i cambiamenti ultrastrutturali del tessuto renale nei casi di ittero prolungato sono irreversibili anche se il drenaggio interno è restaurato.