Pensate a una sfilata che si estende su 24 ore, opere d'arte che sembrano prendere vita, e una città intera che si sospende per ricordare la Passione di Cristo. Benvenuti ai Misteri di Trapani, una delle espressioni di fede più longeve e affascinanti d'Italia.
Ogni Venerdì Santo, la città di Trapani si trasfigura. Le contrade si gremiscono di fedeli, forestieri e spettatori, tutti in trepidazione di partecipare a uno spettacolo che si ripete da oltre 400 anni. I elementi centrali? Venti sculture, i "Misteri", che raffigurano scene della Passione di Cristo e protagonisti dell'Antico Testamento.
Ma non pensate ai soliti presepi viventi. Questi gruppi sono vere e proprie capolavori, forgiate da abili artigiani trapanesi tra il XVII e il XVIII secolo. Ogni gruppo raggiunge diverse centinaia di chili e viene sorretto da una gruppo di fedeli diversa. È un vanto, ma anche una dimostrazione di forza non indifferente!
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La processione inizia alle 14:00 del Venerdì Santo e prosegue senza sosta fino alle 14:00 del giorno successivo. Per 24 ore, questi opere scultoree percorrono le vie del centro storico, accompagnati dal ritmo delle formazioni musicali e dalle suppliche dei fedeli. È un'esperienza che stimola tutti i sensi: la osservazione delle statue messe in luce dalle fiaccole, il melodia delle marce funebri, l'odore dell'incenso che impregna l'aria.
Uno degli aspetti più intriganti dei Misteri è il modo in cui le statue vengono animate. I portatori non si accontentano a condurle, ma le fanno "danzare" al ritmo della musica, con ondeggiamenti che creano l'impressione che le figure siano reali. È un'competenza tramandata di generazione in generazione, un connubio di spiritualità e destrezza.
Ogni gruppo ha la sua storia e il suo valore allegorico. C'è "La Separazione", che rappresenta il momento in cui Gesù si separa dalla madre Maria prima della crocifissione. O "L'Ascesa al Calvario", con Cristo che porta la croce, accerchiato da soldati romani. Ogni rappresentazione è un trionfo di pathos e minuzie, capace di toccare credenti e non.